Dott.ssa
Daniela Zaza
"L'approvazione degli altri è uno stimolante del quale talvolta è
bene diffidare".
Paul Cézanne
Nella
favola di questo mese “I vestiti nuovi dell’imperatore” un concetto importante
che salta subito in mente è che tutti noi, per costruirci una visione
affidabile della realtà, abbiamo bisogno del parere e dell’approvazione degli
altri. Festinger (1954), uno psicologo e sociologo statunitense, sosteneva che
per natura, nell’uomo vi è l’impulso a valutare le proprie opinioni attraverso
il confronto con gli altri. Questo principalmente, avviene perché il consenso
generale riduce la possibilità che vi sia un errore individuale e di
conseguenza se più persone arrivano ad una stessa conclusione, allora vuol dire
che quella conclusione è corretta; inoltre, più la realtà è incerta e quindi
ambigua, più è importante l’opinione e il consenso di un gruppo. In effetti,
senza un rapporto con gli altri, noi non esisteremmo, non potremmo
rappresentarci e non saremmo definiti nella nostra identità. Il rapporto con
gli altri e la ricerca della loro approvazione, sono perciò aspetti
importantissimi nella vita di ognuno di noi.
Il
bisogno di approvazione dipende da alcune profonde convinzioni che l’uomo ha di
se stesso e del suo modo di valutare e affrontare le situazioni della vita
quotidiana:
-
devo essere
perfetto;
-
devo essere il
migliore;
-
se non sono
perfetto, non valgo nulla;
-
se non ho un
valore riconosciuto anche dagli altri, la mia vita è inutile.
Tali
convinzioni, talvolta sono il risultato di “spinte” (messaggi verbali: sii
forte, sii perfetto, compiaci…) che fin da piccoli, abbiamo ricevuto dai nostri
genitori e che abbiamo seguito credendo che fosse giusto così. La continua
ricerca di approvazione, tuttavia, nasconde un aspetto molto importante: la paura
di ricevere una valutazione negativa.
Cosa
succede, infatti, se il confronto con gli altri non porta ai risultati da noi
sperati? Succede che la nostra autostima, ritenuta la capacità di riconoscere
in modo oggettivo i nostri punti di forza e i punti di debolezza, subisce un
duro colpo. L’accettazione dei propri limiti e delle diversità di pensiero è
una dimensione che responsabilizza l’uomo e lo porta a costruire un concetto di
sé più flessibile e non assoluto. Questa nuova visione di sè permette di considerare
e utilizzare le opinioni contrarie degli altri per crescere, per attuare
eventuali cambiamenti ed imparare a non adattasi ai giudizi che non seguono la
nostra linea di pensiero e il nostro modo di essere. L’imperatore di questa
fiaba, ad esempio, spaventato proprio dal fatto di avere un’opinione diversa da
quella dei suoi sudditi, ha scelto di non ragionare con la propria testa ma di
adattarsi alla massa, rendendosi così ridicolo davanti a tutto il suo popolo.
Piacere
agli altri e ricevere la loro approvazione è senza dubbio importante, ma ancor
più importante è dunque preservare una propria individualità di pensiero, senza
compiacere.
Morale della favola? Abbiate fiducia in voi e nelle vostre capacità e ragionate sempre con la vostra testa!
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