-Dott.ssa Valentina Trapanà-
“I bambini sono divertenti proprio perché si
possono divertire con poco.” Hugo Von Hofmannsthal
Chi non ha
mai avuto un fratellino, una nipotina o un cugino da andare a prendere o da
accompagnare a scuola? Vi siete mai fermati ad ascoltare i loro discorsi? Rimarrete
stupiti nel notare come siano perfettamente organizzate le giornate dei
bambini! Sono degne dell’agenda del miglior imprenditore presente sulla piazza!
Questi
bimbi, dopo aver sopportato una dura giornata scolastica cercando di apprendere
le difficilissime nozioni delle scuole elementari, hanno ancora una lunga
giornata di impegni da portare a termine!
C’è la
scuola calcio, la scuola di danza, il corso di inglese per piccoli, il corso di
informatica a portata di bambino, l’imperdibile lezione di clarinetto o di
chitarra per facilitare l’espressione emotiva dei futuri adulti, la piscina che
aiuta i muscoli a crescere meglio, e chi più ne ha più ne metta!
Sono tutte
attività che dovrebbero avere lo scopo di farli diventare grandi nel modo
migliore possibile, con competenze, capacità ed informazioni in più; ma spesso
ci si dimentica di una cosa…sono ancora dei bambini, e non riescono ad
esserlo!!
Pensando
alla propria infanzia, molti degli attuali adulti si ricordano dei giochi fatti
in strada con gli amichetti, delle ginocchia sbucciate, delle mamme che urlano
dalla finestra di rientrare a casa, della voglia di finire presto i compiti per
poter prendere la bici ed andare in giro a fare scampagnate ed esplorazioni.
E mentre
si visualizzano queste immagini impresse nella mente, inevitabilmente compare
sulle labbra un sorriso di tenerezza e di contentezza per il passato, a allora
mi domando: anche gli attuali bambini ricordando la loro infanzia riusciranno
ad avere lo stesso sorriso?! O saranno inevitabili i parallelismi tra la vita
da bambini e quella da grandi?!?
C’è una
cosa fondamentale che aiuta i bambini nella loro crescita psico-fisica: il
gioco.
Giocare
per i bambini ha una valenze molteplice: li aiuta ad integrarsi in un gruppo
che non sia già precostituito (come può essere quello di un gruppo sportivo), a
crearsi e a rispettare le regole.
Inoltre il
gioco “Libero”, fa crescere esponenzialmente la creatività e l’inventiva del
bambino; infatti deve da solo creare, immaginare e realizzare il suo mondo
fantastico, senza che un adulto lo abbia precedentemente fatto al suo posto.
Inoltre il gioco semplice, quello fatto per strada, al parco o in casa degli
amichetti, favorisce anche un miglior e maggiore sviluppo fisico del piccolo,
che sta all’aria aperta e non sempre e solo in delle aule, di diverse grandezze
e colori, ma sempre aule!
Il gioco
aiuta anche il piccolo a divenire più responsabile, provando le esperienze
sulla propria pelle e non dai libri o dalle raccomandazioni adulte; imparando
ad esempio che se corre troppo velocemente in bici rischia di cadere e di farsi
male.
Spesso
si va alla ricerca di attività che vadano ad incrementare l’intelligenza dei
bambini, forse dimenticando che anche il gioco assolve egregiamente a questa funzione;
non essendo un’attività rivolta ad un fine predeterminato, esso è
un’espressione libera, spontanea e piacevole della vita del bambino.
Se lo si
osserva da questo punto di vista, il gioco diviene espressione non solo delle
diverse intelligenze presenti nel bambino, ma anche della sua personalità e
potenzialità.
Possiamo
concludere con il pensiero di Taylor: la forza
del pensiero creativo è quella di cercare nuove vie e nuovi modi per
interpretare la realtà; in questa ottica si spiega l'importanza del gioco per
lo sviluppo della creatività.
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