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LUCIGNOLO....dei giorni nostri!



Dott.ssa Daniela Zaza

Come in tutte le favole, anche in quella di Pinocchio, il protagonista è costretto a scontrarsi o confrontarsi con un “cattivo”. Nel nostro caso, il personaggio in questione è rappresentato da Lucignolo, il bambino ribelle, il più svogliato di tutta la scuola che di studiare ed impegnarsi non ne vuole proprio sapere. Con il suo fare da “bulletto” infatti, riuscirà a persuadere Pinocchio, che si sa è facilmente plasmabile, a seguirlo nel Paese dei Balocchi. In questo paese incantato non ci sono scuole, né maestri, né genitori e neppure regole da rispettare: solo vacanza e divertimento tutto l’anno. Sarà però proprio la totale mancanza di autorità e di buoni consigli che porterà Lucignolo a trascorrere il resto dei suoi giorni trasformato in un ciuchino.
Anche nella vita reale, non è difficile trovare delle persone con caratteristiche simili a Lucignolo: la voglia di libertà e indipendenza può portare a trasgredire alle regole, ad esempio, il bisogno di primeggiare e di realizzarsi può portarci ad assumere comportamenti talvolta immorali o ad essere manipolativi, o ancora svariate situazioni della vita non difficilmente possono indurci ad agire in modo egoista e perciò a discapito di altri.
Questo tipo di personalità, definito “antisociale” può essere considerato lungo un continuum dove all’estremità “sana” si colloca lo stile antisociale di personalità (Lucignolo), mentre all’estremità “patologica” si colloca il disturbo di personalità antisociale. Il rispetto degli standard e delle regole sociali, naturalmente, sono considerati il metro di misura con il quale valutare la presenza o meno di tale disturbo.
Lo stile comportamentale della personalità antisociale è caratterizzato da impulsività, aggressività e irritabilità. Difficilmente queste persone rispettano gli impegni lavorativi e gli obblighi finanziari e spesso vengono meno alle regole. Una rabbia impulsiva, la disonestà e la furbizia, sono caratteristiche tipiche di questo disturbo così come la tendenza ad essere energici e spesso alla ricerca di situazioni pericolose ed eccitanti. Incuranti dei bisogni e della sicurezza altrui, questi individui tendono ad essere competitivi e sospettosi e non sanno perdere. Sviluppano per lo più relazioni superficiali e sono scarsamente coinvolti sul piano emotivo. Inoltre, tendono a essere insensibili al dolore e alla sofferenza degli altri. Tali comportamenti possono essere caratteristici di business men, di politici e di professionisti ma anche di pericolosi criminali.
Lo stile affettivo della personalità antisociale è caratterizzato da frivolezza e superficialità. Questi soggetti evitano l’intimità perché la considerano segno di debolezza. Raramente sperimentano senso di colpa, vergogna o rimorso per le conseguenze delle loro azioni, perciò dopo aver danneggiato qualcuno, possono restare emotivamente indifferenti o fornire spiegazioni superficiali sull’accaduto.
Tendono a considerare se stessi speciali e meritevoli, mentre hanno una visione degli altri negativa; utilizzano quindi le altre persone per soddisfare i propri bisogni ma si mostrano diffidenti e distaccati nei loro confronti.
Una persona con disturbo antisociale, inoltre, tende anche ad essere fortemente irresponsabile e incapace di badare a se stessa.
Il Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-IV) stabilisce i seguenti criteri affinchè si possa parlare di disturbo di personalità antisociale:
  1. Un quadro pervasivo di inosservanza e di violazione dei diritti degli altri, che si manifesta fin dall´età di 15 anni, come indicato da tre (o più) dei seguenti elementi:
    1. incapacità di conformarsi alle norme sociali per ciò che concerne il comportamento legale, come indicato dal ripetersi di condotte suscettibili di arresto
    2. disonestà, come indicato dal mentire, usare falsi nomi, o truffare gli altri ripetutamente, per profitto o per piacere personale
    3. impulsività o incapacità di pianificare
    4. irritabilità e aggressività, come indicato da scontri o assalti fisici ripetuti
    5. inosservanza spericolata della sicurezza propria e degli altri
    6. irresponsabilità abituale, come indicato dalla ripetuta incapacità di sostenere una attività lavorativa continuativa, o di far fronte ad obblighi finanziari
    7. mancanza di rimorso, come indicato dall´essere indifferenti o dal razionalizzare dopo avere danneggiato, maltrattato o derubato un altro
  2. L´individuo ha almeno 18 anni.
  3. Presenza di un Disturbo della Condotta con esordio prima dei 15 anni di età.
  4. Il comportamento antisociale non si manifesta esclusivamente durante il decorso della Schizofrenia o di un Episodio Maniacale.

Solitamente chi soffre di questo disturbo non richiede cure psichiatriche, poiché non ha la consapevolezza del suo disagio e della sua malattia; spesso queste persone accedono ai trattamenti psichiatrici solo in seguito a problemi con la legge.
E’ molto importante dunque che la famiglia e le persone vicine aiutino queste persone ad accedere alle strutture specializzate e ad iniziare un percorso terapeutico, in grado di fornire al paziente il contenimento emotivo e comportamentale di cui ha bisogno.

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