Dott.ssa Daniela Zaza
C'era una volta...una regina che pungendosi lasciò cadere tre gocce di
sangue nella neve e desiderò avere una figlia bianca come la neve, rossa come
il sangue e dai capelli neri come l'ebano.
La figlia nacque, la madre morì e il re si risposò con una donna molto bella, ma così perfida da ordinare ad un cacciatore di uccidere Biancaneve perché invidiosa della sua giovane bellezza; il cacciatore però, ebbe pietà di lei e la abbandonò nel bosco. Biancaneve giunse così alla casa dei sette nani i quali le diedero rifugio e protezione. Ciò però non servì per proteggerla dalla regina cattiva, che la trovò e la uccise con una mela avvelenata.
La figlia nacque, la madre morì e il re si risposò con una donna molto bella, ma così perfida da ordinare ad un cacciatore di uccidere Biancaneve perché invidiosa della sua giovane bellezza; il cacciatore però, ebbe pietà di lei e la abbandonò nel bosco. Biancaneve giunse così alla casa dei sette nani i quali le diedero rifugio e protezione. Ciò però non servì per proteggerla dalla regina cattiva, che la trovò e la uccise con una mela avvelenata.
I nani, affinché tutti potessero ammirare la sua bellezza, chiusero
Biancaneve in una bara di cristallo e la misero in cima ad un monte.
Un principe la vide, se ne innamorò e la baciò, rompendo così
l’incantesimo che risvegliò Biancaneve. I due giovani si sposarono e durante le
nozze la regina cattiva venne punita mortalmente.
Questo, in breve, è ciò che ci racconta la
favola di Biancaneve, ma come tutte le favole, anche questa merita d’essere
letta più a fondo poiché nasconde diversi temi interessanti e primo fra tutti
quello dell’invidia generazionale.
Non capita spesso che i genitori riconoscano
ed ammettano che, in qualche misura, provano invidia per i loro figli,
soprattutto quando questi diventano adolescenti. La storia di Biancaneve parla
nello specifico del periodo in cui la ragazza inizia a maturare, a mostrare la
sua sessualità e la capacità di conquista. La matrigna, infatti, diviene
palesemente invidiosa della ragazza quando questa cresce e diventa bellissima
e, temendo la concorrenza, ordina di farla uccidere. In questa fase della vita,
tutte le madri si trovano a doversi confrontare con la loro femminilità e con
la loro sessualità e, se questi lati sono stati trascurati, è possibile che si
vada incontro a difficoltà derivanti dai conflitti psicologici che la donna
vive.
Quando i figli diventano adolescenti, la vita
familiare può venire “scombussolata”: così i genitori, che solitamente in
questa fase attraversano la “crisi di mezza età”, un po’ per gelosia, un po’
per tamponare l’angoscia dell’invecchiamento, iniziano improvvisamente a
comportarsi come fossero ancora dei ragazzini, diventando dei veri e propri
rivali dei loro figli.
Un altro tema importante viene sollevato dalla
figura del re, descritto come uomo debole, quasi insignificante e succube della
moglie. Nei problemi edipici la figura dell’uomo fragile e sottomesso che, con
invischiamenti più o meno coscienti, complica i problemi delle figlie invece di
risolverli, è molto frequente. A rappresentazione della realtà, infatti, la
storia di Biancaneve ci racconta come la sua vita si sia complicata proprio a
causa di un padre che non è riuscito a dare alla moglie le rassicurazioni
affettive di cui aveva bisogno, mettendo così in pericolo la vita della figlia.
Senza la presenza di un ruolo paterno
protettivo e rassicurante, qualsiasi ragazza può trovarsi smarrita e sola in
mezzo ad un bosco, simbolo dei pericoli dell’inconscio e delle pulsioni
interne.
L’incontro con i nani -figure maschili ma non
sessuali- segnerà per Biancaneve l’inizio della sua prima fase di crescita,
fatta di accudimento ma anche di doveri e responsabilità che la faranno vivere
più serenamente.
Questa serenità ha però vita breve: non passa
molto tempo infatti, prima che la matrigna cattiva si presenti a casa dei nani
e tenti per diverse volte, infine riuscendoci, di “fermare la crescita” della
bella Biancaneve. Il desiderio della “strega” non è infatti quello di uccidere,
ma piuttosto quello di bloccare lo sviluppo sessuale della figlia,
rappresentato nella fiaba dalla mela rossa.
La mela è ovviamente avvelenata e Biancaneve cade
in un sonno profondo. Questo sonno, che nelle fiabe è simile al concetto di
morte, simboleggia l’attesa, la fase che precede la rinascita, ma anche il
passaggio definitivo alla fase adulta e l’incontro con la parte maschile che,
con un bacio la “risveglia” e la conduce ad affrontare la realtà.
Questo passaggio segna chiaramente l’inizio
del processo di individuazione di Biancaneve nella fiaba e di molte donne nella
vita reale.
Come succede nella realtà, dunque, anche
Biancaneve e tutti gli eroi e le eroine delle fiabe, si trovano spesso
costretti ad affrontare dolori e difficoltà che sono tappe importanti per la
crescita e lo sviluppo di ognuno di noi e ci insegnano che talvolta, il
percorso in salita e pieno d’ostacoli è proprio necessario per raggiungere il
traguardo del….e vissero felici e contenti!
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